I miracoli di Gesù

(038)

Miracolo della sicarita (147.2 --147.3)

"Che vuoi? Che porti sulle spalle con tanta fatica?"
"La donna mia. Uno spirito me l'ha posseduta e ne ha fatto un corpo morto e una intelligenza spenta. La devo imboccare, vestite, portare come una pargola. Così fu d'improvviso, senza malattia.... La chiamano -l'indemoniata- . Ne ho dolore. E fatica. E spesa. Guarda." L'uomo cala al suolo il suo fagotto di inerti carni avvolte in un mantello come fosse un sacco, e scopre un volto di donna ancora giovane ma che se non respirasse potrebbe dirsi morta. Occhi chiusi, bocca socchiusa... il viso di uno che è spirato.
Gesù si curva sull'infelice coricata per terra, la guarda, guarda l'uomo: "Tu credi che Io possa? Perchè lo credi?"
"Perchè sei il Cristo."
"Ma tu non hai visto nulla che lo provi."
"Ho sentito la tua parola. Basta quella."
"Pietro: lo senti? Che dici che io faccia ora, davanti ad una fede così buona?"
"Ma... Maestro... Tu...Io.. Ma fa' Tu, insomma." Pietro è molto impacciato.
"Si. Faccio. Uomo guarda." Gesù prende per mano la donna e ordina: "Vattene da costei. Lo voglio."
La donna fino allora inerte, ha un'orrenda convulsione prima muta e poi di urla e lamenti che terminano con un grande grido durante il quale apre gli occhi fino allora chiusi, sbarrandoli come chi si sveglia da un sonno d'incubo. Poi si calma e un poco sbalordita si guarda intorno, fissando per primo Gesù, lo Sconosciuto che le sorride... guarda la polvere della via su cui giace, un ciuffo d'erba nato al ciglio della via e su cui il capolino bianco rosso delle pratoline mette come delle perle prossime ad aprirsi in raggera, guarda la siepe di cactee, il cielo così azzurro, e poi gira l'occhio e vede il suo uomo.... il suo uomo che la guarda ansioso e la scruta in ogni suo movimento. Ha un sorriso e poi, nella completa libertà che torna, ha un balzo in piedi e si rifugia sul petto del marito, che la carezza e abbraccia piangendo.
"Come? Come qui? Perchè? Chi è quell'uomo?"
"E' Gesù, il Messia. Eri malata. Ti ha guarito. Digli che gli vuoi bene."